Perché il cane trema?

Perché il cane trema?

I tremori di Fido possono spaventare chi lo ama: è naturale pensare subito al peggio quando il compagno a quattro zampe scuote il corpo senza sosta o trema leggermente mentre riposa. In realtà, “perché il cane trema?” è una domanda che merita più di una spiegazione, poiché le cause spaziano da semplici cambiamenti di temperatura a vere emergenze mediche.

Conoscere i segnali, distinguere le situazioni comuni da quelle rischiose e intervenire in modo consapevole fa la differenza tra qualche minuto di brividi e una visita salvavita dal veterinario.

Le cause fisiologiche del tremore

Prima di immaginare scenari drammatici, vale la pena considerare i motivi più “ordinari” dei tremori. Il sistema nervoso dei cani è programmato per generare piccole contrazioni muscolari involontarie che mantengono il calore corporeo e scaricano l’eccesso di adrenalina.

Negli esemplari di piccola taglia, la superficie corporea ampia rispetto al peso accelera la dispersione del calore, perciò Chihuahua, Pinscher e simili tremano molto più spesso rispetto a un Pastore Tedesco. Alcune razze, inoltre, sono geneticamente predisposte a tremori benigni detti “idiopatici”: non indicano malattia e tendono a ridursi con l’età, un po’ come i singhiozzi nei bambini.

Lo stesso discorso riguarda la senilità: con il passare degli anni la muscolatura perde tono, i recettori nervosi cambiano sensibilità e il cane anziano può mostrare leggere vibrazioni, soprattutto alle zampe posteriori, senza presentare altri sintomi. Finché il cane mangia, socializza e si muove con disinvoltura, queste scosse sporadiche rientrano nella fisiologia del tempo che passa.

Quando il freddo è il colpevole

Una folata d’aria, il pavimento umido dopo la passeggiata invernale o un tuffo in mare all’alba: bastano pochi gradi in meno per avviare il meccanismo naturale del “brivido”. Come negli esseri umani, la contrazione rapida dei muscoli produce calore.

Cani dal mantello raso o poco sottopelo, come Greyhound e Boxer, sono particolarmente sensibili e basta una sosta in campagna dopo il tramonto per farli tremare dalla testa alla coda. La soluzione è intuitiva: asciugare bene il cane, fornirgli una coperta e, durante i mesi più rigidi, usare un cappottino termico.

Un dettaglio spesso trascurato è il contatto diretto con superfici fredde: la cuccia isolata dal suolo o un tappetino termoriflettente limitano la dispersione del calore e riducono i tremori da ipotermia lieve.

Emozioni e tremori: paura, ansia e gioia

Chi vive con un cane lo sa: l’emotività può scuotere il pelo quanto un’ondata di neve. Un rombo di tuono improvviso, i fuochi d’artificio di Capodanno o il suono inconfondibile dell’aspirapolvere trasformano sensazioni acute in vibrazioni diffuse.

Le scariche di adrenalina preparano il corpo alla fuga o alla difesa, i muscoli si tendono e compaiono i tremori. Singolare, ma vero, è che lo stesso fenomeno accompagni la gioia: il cane che scodinzola all’arrivo del proprietario dopo una lunga giornata può agitarsi tanto da tremare di entusiasmo.

In questi casi, il segreto risiede nell’associazione positiva: creare un rifugio tranquillo durante i temporali, usare giochi di masticazione per distrarre l’animale e premiare la calma con carezze e dolcetti riduce la frequenza delle vibrazioni legate alle emozioni.

Patologie comuni che provocano tremori

Esistono situazioni in cui le scosse rappresentano il segnale d’allarme di un problema di salute. Il calo di zuccheri, tipico di cuccioli che saltano il pasto o di cani diabetici con dosaggio insulinico sbilanciato, induce tremori rapidi e diffusi, spesso accompagnati da debolezza.

Il contatto con tossine – basti pensare al cioccolato, ai dolci con xilitolo o a un fertilizzante ingerito in giardino – provoca convulsioni, vomito e, in assenza di soccorso, può evolvere in arresto cardiaco.

Perfino il dolore, soprattutto quello articolare o addominale, si manifesta con vibrazioni localizzate: un cane che fatica a salire le scale e trema nelle zampe posteriori potrebbe nascondere artrosi o ernia.

Non va dimenticato il cimurro, malattia virale spesso letale nei soggetti non vaccinati, caratterizzata da tremori nervosi e febbre. Riconoscere precocemente questi sintomi, annotare la frequenza, la durata e gli episodi correlati (vomito, diarrea, rigidità) consente al veterinario di effettuare una diagnosi rapida e di impostare una terapia efficace.

Segnali di allarme: quando rivolgersi al veterinario

Capire il confine tra normalità e pericolo richiede osservazione accurata. Occorre contattare il professionista quando:

  • il tremore compare all’improvviso e si intensifica in pochi minuti;
  • è accompagnato da bava, vomito, diarrea o difficoltà respiratoria;
  • il cane perde coscienza, mostra rigidità o movimenti oculari incontrollati;
  • le vibrazioni permangono dopo l’aumento della temperatura ambientale;
  • il cane rifiuta cibo e acqua per più di ventiquattro ore.

In presenza di uno o più di questi segni, occorre recarsi senza indugio in clinica, soprattutto se sospettate ingestione di sostanze nocive. Portare con sé eventuali campioni (piante, confezioni di cibo, detergenti) accelera l’identificazione del tossico e indirizza la terapia antidotica.

Strategie pratiche per aiutare il cane a casa

Per le situazioni meno gravi, esistono accorgimenti che riducono i tremori e migliorano il benessere dell’animale:

  1. Controllo della temperatura – Mantenere l’ambiente domestico tra 20 °C e 22 °C, soprattutto durante la notte, e fornire cucce imbottite lontane da correnti d’aria.
  2. Routine alimentare regolare – Suddividere la razione giornaliera in due o tre pasti evita picchi glicemici e carenze energetiche. Per i cuccioli, uno spuntino aggiuntivo nel pomeriggio previene la diminuzione di zuccheri nel sangue.
  3. Arricchimento mentale – Giochi di ricerca olfattiva, tappeti annusa-cibo e puzzle dispenser scaricano la tensione emotiva e canalizzano l’energia in attività costruttive.
  4. Massaggio rilassante – Carezze lente dal collo alla parte lombare, seguendo la direzione del pelo, rilasciano endorfine e aiutano il cane a distendersi.
  5. Addestramento alla calma – Premi e parole dolci quando il cane mantiene la quiete insegnano che la tranquillità è fonte di attenzione e ricompensa, riducendo paure future.

Prevenzione e cura a lungo termine

Un programma di benessere completo abbraccia alimentazione bilanciata, esercizio fisico costante e visite veterinarie regolari. Il controllo annuale dei parametri ematici individua squilibri ormonali o metabolici che possono manifestarsi con tremori.

L’attività motoria quotidiana, commisurata all’età e alla razza, rafforza la muscolatura e stabilizza il peso corporeo, riducendo sia il rischio di malattie articolari sia quello di ipoglicemia. Infine, la socializzazione graduale, iniziata fin dai primi mesi di vita, aiuta il cane a gestire situazioni nuove senza stati d’ansia e vibrazioni incontrollate.

Il tremore non è sempre sinonimo di emergenza: spesso si tratta di un semplice brivido o di un momento di entusiasmo. Comunque, la chiave è l’osservazione: conoscere le abitudini del proprio cane permette di cogliere subito ciò che “non quadra”.

Tenere un diario dei tremori, delle circostanze in cui compaiono e dei comportamenti associati facilita il dialogo con il veterinario e riduce i tempi di diagnosi. Con attenzione, cura quotidiana e intervento tempestivo quando serve, il cane potrà essere felice per molti anni al vostro fianco.